A PROPOSITO DI BAGNI MATERICI

Ogni tanto facciamo dei bagni un po’ speciali da queste parti, i nostri “bagni materici”!

Ai bambini immergersi nei materiali piace davvero tanto, la percezione con i piedi, le gambe, le braccia è molto diversa rispetto ad un contatto confinato alle mani.

Ha in sé un significato di protezione e contenimento, un antico e ancestrale significato di avvolgimento, quasi uterino.

Questo gioco, così amato dai bambini, è di facile riproduzione, anche a casa.

E’ suffciente stendere un grosso telo a terra, rovesciarci sopra abbondanti quantità di farina di mais, riso soffiato, cotone, foglie, sale grosso ( se ne possono trovare davvero tanti, liberate l’immaginazione!) e lasciare che i bambini a piedi nudi, meglio ancora se anche a gambe nude, esplorino questo spazio materico mossi dalla curiosità del “sentire” sulla pelle.

Noi abbiamo una grossa piscina dedicata ai bagni materici, ma anche una piscinetta gonfiabile o una vascetta per i l bagnetto possono svolgere la stessa funzione.

Se all’interno si dispongono contenitori di dimensioni e trasparenze differenti, qualche paletta e rastrello, l’attrazione sarà potenziata. Il fluire dei materiali,  e l’innato potere rilassante del travaso, condurrà i bambini in uno spontaneo silenzio e sarà difficile distoglierli da tanto benessere, quello della conoscenza che passa dalla pelle

Per ricreare un ambiente più stimolante si possono aggiungere oggetti di uso comune o presi in natura, maggari raccolti insieme durante qualche passeggiata, come pigne o conchiglie.

Uno dei preferiti dai nostri bambini è il bagno nel sale, nel quale aggiungiamo conchiglie di varie dimensioni, il richiamo alla realtà sostiene l’immaginazione e riporta i bambini ad una dimensione concreta cheassicura e i senso di appartenenza

COLORE 360°, il nostro laboratorio permanente di pittura

Esiste una stanza a Tomorò dove si colora ovunque, in verticale come i veri pittori su fogli appesi alle pareti di sughero, in orizzontale sui fogli a terra, sulle mani e sui piedini se si vuole.

Colore a tutto tondo nell’atelier di pittura permanente che le mamme architetto ARCHIFORLITTLESTARS hanno progettato apposta per noi

Il laboratorio si ispira al modello CLOSLIEU di Stern, ma restringendone l’utilizzo a bambini molto piccoli, lo abbiamo rivisitato in modo da renderlo davvero a misura di bambino.
Le pareti in sughero hanno un’altezza di poco superiore al metro, pian piano si stanno colorando di segni lasciati dallo spontaneo debordare, di tracce appositamente lasciate, memoria di un flusso creativo e libero, che stratifica cambiando continuamente forma.

La tavolozza centrale ha una base solida in legno grezzo ad altezza bambino e gli elementi colore sono staccabili/rimovibili, in modo tale da poter essere tolti e posizionati a terra ed essere fruibili anche dai più piccoli.

Ogni elemento colore ha un apposito buco per il bicchiere del colore e quello dell’acqua e lo spazio per riporre il pennello.
Ai bambini vengono spiegate le regole fondamentali: ogni pennello verrà riposto in corrispondenza del suo colore, si può dipingere ovunque, ognuno sarà libero di esprimere la propria creatività senza fine estetico, ma solo esperienziale, in un clima di accoglienza e non giudizio.

La musica in sottofondo, classica o suoni della natura, è una costante che serve a sostenere la creatività e favorire un clima di serenità e piacevolezza.

Le mamme sono le benvenute nel nostro atelier, spesso accompagnano i loro cuccioli e si lasciano travolgere dal fluire delle tempere, delle emozioni di condividere un foglio, dallo stupore di comunicare attraverso un linguaggio nuovo, non verbale, ma così intimo da lasciar traccia, e non solo sulle pareti.

SI VENDEMMIA!

Nei primi tre anni di vita il corpo è il tramite per l’apprendimento, tutto passa dalla pelle. Noi a Tomorò lo sappiamo bene e ci divertiamo a proporre attività di gioco e scoperta sensoriale, i  cosiddetti “bagni materici”, esperienze di vera immersione nei materiali.

 

Ecco la nostra vendemmia: metti un intreccio di fili sospesi nell’atelier creativo, grappoli d’uva appesi, catini per la raccolta e bimbi a piedi nudi e quel che accade è un tripudio di gioia, stupore, entusiasmo e ridolini.

Quel che in apparenza è un gioco, in realtà è una proposta ricca di contenuti nutrienti: l’attività di raccolta stimola l’estensione corporea, l’equilibrio, la presa, la motricità fine. La separazione degli acini richiede pazienza, concentrazione e una buona capacità di prendere la mira per

fare centro nel catino con lanci a distanze crescenti!

L’attività regala ai bambini sicurezza e rafforza l’autostima attraverso il vissuto di un’esperienza di intenso piacere senso-motorio.

Durante la raccolta molti bambini hanno spontaneamente assaggiato l’uva, si sono soffermati sulle differenze di colore e di dolcezza tra le varie qualità appese ed hanno imparato paroline nuove come “grappolo” e “acino”.

E una volta riempiti d’acini i catini i bambini hanno iniziato a calpestarli, qualcuno ha esitato (non per tutti sporcarsi è un piacere immediato, per alcuni è una conquista che arriva con i ltempo), qualcuno si è letteralmente catapultato, qualcuno è scivolato sperimentando una superficie sulla quale usare un controllo tonico diverso, qualcuno ha scelto di entrare in un catino già “abitato” e di condividerlo, qualcun altro ha voluto restarci tutto solo.

con lanci a distanze crescenti!

Corpo, linguaggio, relazione, emozioni, tanto in gioco, in questo gioco!

LA NOSTRA LAVAGNA LUMINOSA

I giochi di luce da sempre affascinano i bambini, li trasportano in immediatamente in uno spazio magico, silenzioso, sospeso.
La lavagna luminosa è uno strumento sensoriale molto apprezzato dai bambini di tutte le età.

Altro non è che un piano luminoso sicuro e traportabile sul quale possono essere appoggiate carte trasparenti, opache, coprenti, riflettenti, sabbia, farina, caffè, oggetti e sul quale tutto diventa improvvisamente attraente e trasformato.

Il solco lasciato da un ditino che scorre tra la farina su piano luminoso lascia immagini suggestive, stradine, percorsi, prime forme geometrice e per i più grandicelli, con adeguato suporto, le prime lettere, favorendo attività di pregrafismo.

L’attività di ricopiatuta di un disegno fatta in trasparenza è un esercizio divertente per migliorare la motricità fine e la concentrazione.

La luce che filtra attraverso trasparenze o fori consente di sperimentare prospettive e punti di vista nuovi, di sperimentare cosa succede se sovrappongo due foglietti di diverso colore, quale ne deriva, favorendo l’apprendimento dei colori primari e secondari e l’acquisizone di concetti di causa effetto.

Da considerare inoltre il grande rilassamento che l’utilizzo dei piani luminosi induce nel bambino, portandolo naturalmente ad un o stato di calma.

Gli oggetti osservati attraverso la luce, una folglia o un fiore ad esempio, mostrano venature e particolari non visibili in assenza di luce, stimolando la capicità attentiva e di riconoscere particolari del bambino e la sua istintiva curiosità.

Viviana, l’arteterapeuta di Tomorò, ne ha costruita una davvero speciale per i nostri bambini, partendo da un vecchio cassettone di una cassettiera in disuso. L’interno del cassettone è lo ha rivestito di alluminio, ha inserito luci al neon e creato il binario per far sovrapporre due piani di plexiglass a copertura, tra i quali inserire carte di diversi colori e traparenze.

Lo ha poi dipinto a mano con paesaggi ed animali che riportano l’immaginazione a luoghi esotici, forse immaginari. Il resto del viaggio lo facciamo con i nostri bambini ogni volta che nell’aterlier si spengono le luci e si accende la lavangna luminosa!